Descrizione
Il centro cittadino è ricco di chiese e palazzi che testimoniano l’antico splendore della città più importante dell’entroterra siciliano. La Piazza Garibaldi è sicuramente la piazza più importante di Caltanissetta, punto di ritrovo ed importante centro nevralgico della forte vocazione religiosa, sulla quale sorge la chiesa madre Santa Maria La Nova alla quale i nisseni sono particolarmente affezionati.
La chiesa fu edificata, da un piccolo tempio in onore dell’immacolata dove era venerato un quadro della Madonna detta “dei monti”, dal 1570-1620 e aperta al pubblico nel 1622. I nisseni particolarmente devoti alla Madonna intitolarono la chiesa Santa Maria, aggiungendo il titolo “ La Nova” per distinguerla dalla chiesa eretta vicino il Castello di Pietrarossa, Santa Maria degli Angeli appunto. La costruzione del nuovo tempio si era resa necessaria per la repentina crescita del centro abitato, che nel secolo XVII si era esteso sulle colline di fronte al castello, facendo nascere i quartieri di: San Francesco, San Rocco, Santa Venera, e degli zingari, ora denominato della Provvidenza.
Nel 1625 si ebbe l’apparizione di San Michele Arcangelo a Frà Giarratana e da questa data la città, liberata miracolosamente dalla peste proclamò San Michele patrono della città e al tempio fu aggiunto il titolo di San Michele Arcangelo. La parte inferiore del prospetto, di ordine toscano è distinta in tre scomparti in mezzo ai quali vi sono le porte, la maggiore di esse è adornata da due colonne che sostengono una cornice coronata da un frontone dove c’è l’epigrafe della dedicazione del tempio e della sua elevazione a cattedrale. I due campanili disegnati dall’architetto Gaetano Lo Piano furono eretti e completati nel 1840.
Di particolare interesse i molti dipinti che affrescano la chiesa, come quelli che decorano la navata centrale affrescata da Guglielmo Borremans nel 1720 ed arricchita da stucchi, percorrendo le navate laterali si possono ammirare una bella statua lignea dell’Immacolata del 1760, una statua lignea policroma dell’Arcangelo Michele di Stefano Li Volsi del 1625, due statue marmoree raffiguranti gli Arcangeli Gabriele e Raffaele di Vincenzo Vitaliano del 1753 ed una tela di Filippo Paladino del 1694.
Sulla Piazza Garibaldi sorge anche uno dei monumenti simbolo della città, La Fontana del Tritone costituita da un gruppo bronzeo raffigurante un tritone che conduce un cavallo marino e da due mostri marini che lo insidiano. La statua fu scolpita dal famosissimo sculture nisseno Michele Tripisciano nel 1890, ma solo nel 1956 fu trasferita nella sua attuale locazione, trovandosi prima all’interno del Palazzo del Carmine. Spesso la fontana viene raffigurata in perfetta simbiosi con una delle due chiese dirimpettaie che sorgono sulla Piazza Garibaldi, l’altra è la chiesa di San Sebastiano che colpisce subito l’attenzione dell’avventore per la particolare bicromia del prospetto, in parte di coloro rosso carminio ed in parte blu, dal quale si scaglia il bianco delle decorazioni architettoniche.
La chiesa di San Sebastiano fu edificata intorno al Cinquecento, come omaggio al Santo martire da parte della popolazione per la liberazione dalla peste. La chiesa fu più volte ridimensionata e restaurata. L’elegante facciata, progettata dall’architetto Pasquale Saetta sul finire dell’Ottocento, venne arricchita da colonne appartenenti a tutti e tre gli ordini classici: nella parte inferiore le doriche, al centro le ioniche ed in cima le corinzie. Vi sono inoltre bifore e nicchie in cui sono collocate alcune statue dello scultore Biancardi. Le sculture della parte centrale rappresentano i santi Pietro e Paolo, mentre nella fascia superiore, si può ammirare San Sebastiano trafitto dalle frecce.
Allontanandoci di qualche passo dalla Piazza Garibaldi, in Corso Umberto I ha sede il Palazzo del Carmine, sede attuale della Casa comunale. La costruzione del palazzo iniziò intorno all’anno 1371, anche se all’epoca era ben oltre fuori le mura cittadine, all’interno del quale vi era una chiesetta rurale dedicata a San Giacomo, vicino alla quale fu edificato il convento dei Carmelitani scalzi e l’annessa chiesa di Maria Santissima Annunziata, comunemente chiamata Madonna del Carmine. In occasione della forte espansione demografica e quindi urbanistica il convento divenne parte del tessuto cittadino, fin quando nel XIX secolo, dopo la soppressione degli ordini religiosi, i Carmelitani Scalzi dovettero lasciare il convento che divenne sede municipale; le chiese furono demolite e, al loro posto, fu costruito uno dei due teatri cittadini il Teatro regina Margherita. Il Palazzo porta con sé un’unica traccia della sua precedente destinazione: l’ampio cortile centrale attorniato da un porticato ad archi.
Proseguendo per corso Umberto I si incontrano numerosi palazzi come il palazzo del Banco di Sicilia, il palazzo della Banca d’Italia, la statua dedicata al Re d‘Italia e la chiesa di Sant’Agata al Collegio, detta comunemente dai locali “Il Collegio”. La chiesa fu costruita tra il 1600 e il 1610 su una preesistente chiesa dedicata alla santa, mentre i lavori del contiguo Collegio dei Gesuiti (da cui la chiesa prende il nome) erano iniziati già dal 1589 ma furono terminati solo nella seconda metà dell’Ottocento, verso la fine dello stesso secolo all’interno della chiesa venne inaugurata la Cappella della Madonna del Carmine e realizzata la gradinata antistante la facciata. Il prospetto è caratterizzato dall’alternanza di marmo, tufo e dal particolare utilizzo di intonaco di colore rosso. Al suo interno presenta un impianto a croce greca, ed ampiamente affrescata e decorata con stucchi e decorazioni marmoree. Il collegio attualmente ospita un gioiello da poco ristrutturato, la Biblioteca Comunale dedicata a Luciano Scarabelli e il Liceo Musicale. La Biblioteca è un importante centro culturale della città ospitando antichi manoscritti di inestimabile valore, ed essendo nel contempo un centro molto attivo per i numerosi incontri ed eventi culturali che si tengono in città.
Modalità d'accesso
Pazza pubblica raggiungibile in auto o a piedi